domenica 14 novembre 2010

Il mistero dell'ombra! - The mystery of shadow!


C'è qualcosa di mistico e misterioso nell'ombra... Sembra ricordarci che portiamo con noi una grande parte di non conosciuto!

There's something of mystical and mysterious in the shadow! It seems to remember us that we bring to ourself, a big part of unknown!

venerdì 12 novembre 2010

Bonsai - I capitolo

Quei profondi occhi azzurri occupavano la mente di Teo. Quella amabile visione si riaffacciava ai suoi pensieri senza dare tregua alcuna.
“E’ stato solo un sogno” ripeteva a sé stesso.
“E’ stato un bel sogno”.
Ma la reminiscenza di quello stato onirico faceva pulsare il suo cuore e vibrare il suo organismo. Quel volto era indele-bilmente scolpito nella sua memoria, come l’immagine di quel corpo, elegante, avvolto da un lungo cappotto blu. E poi “la leggerezza e l’armonia di quei passi…”
Teo aveva la sensazione di aver realmente vissuto quella situazione. Gli sembrava che le immagini avessero realmente attraversato i suoi occhi, i tremori i suoi muscoli e le pulsazioni il suo cuore. Aveva la sensazione di aver visto perché tutto era troppo chiaro, troppo luminoso. Era più reale della vita reale. Tutto poteva essere rivissuto nei minimi particolari. Dettaglio per dettaglio, sequenza per sequenza, fotogramma per fotogramma, come uno splendido film nel quale egli stesso era il protagonista.
I suoi occhi erano intenti a scrutare meccanicamente un libro dalle pagine plastificate. Le sue mani rimembravano le impressioni proprie della carta utilizzata per le illustrazioni fotografie. La sua mente poteva ancora ammirare il Bonsai rappresentato su quel foglio.
Lì una forza sconosciuta lo induceva ad alzare lo sguardo. Un dejà-vu. L’impressione di aver già vissuto tale situazione sorgeva durante il tragitto dei suoi occhi, che si imbattevano inizialmente nella confusione, nell’ipnotico moto oscillatorio delle gambe della gente, in quei passi nevrotici e privi di equilibrio. Ma la stessa forza sconosciuta gli indicava di andare oltre. Una parte di lui avvertiva un legame con qualcosa. Un radar interiore rilevava una presenza, qualcuno si stava avvicinando.
Era come se il tempo “si fosse fermato, si stesse dilatando”.
I suoni, i colori, il moto del sangue, il susseguirsi degli attimi, ogni cosa possedeva un’intensità sconosciuta.
Nella folla, tra tante figure, vide spuntare Lei.
La vide camminare, fermarsi di fronte uno scaffale, scrutare tra i volume.
Ne estrasse uno.
Benché fosse a una distanza considerevole, tale da non permettere di riconoscere con la vista il titolo in questione, Teo “lo vedeva”. Sapeva qual era il libro che la ragazza teneva tra le mani.
Poco dopo ebbe la sensazione di conoscerla, di averla conosciuta da sempre. La conosceva da sempre. Da sempre sapeva il suo nome. E sentendo sorgere al suo interno una sinfonia comprese che “Chiara” era una musicista.

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martedì 9 novembre 2010

L'infinito


Non è possibile rinchiudere l’infinito dentro un contenitore, eppure c’è chi vorrebbe racchiudere la verità all’interno dei confini della razionalità!

sabato 6 novembre 2010

Talent Show


I Talent Show mi deprimono!




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