domenica 4 marzo 2012

Lucio Dalla - Il cantautore della gente




La perdita di un grande poeta è un lutto per una Nazione. Per un popolo, che ha trovato identità attraverso dei versi, grazie ai quali ha potuto condividere emozioni, trovare conforto. Trovare ristoro. Dissetare la propria voglia di bellezza, e dunque di verità. Perché nell'autenticità dei bei versi, vi è sempre il riflesso della Verità.
La perdita di un vero artista è un lutto per il mondo intero. Perché il mondo perde un po' di bellezza.
Ho visto Dalla una volta. A Catania, durante la Messa dell'Aurora. Era sull'altare della cattedrale, ed osservava il busto di Sant'Agata mentre veniva sceso dal suo altarino per ritornare tra la folla.
Non ho mai conosciuto Dalla, anche se era un carissimo amico di una persona a cui sono amico.
Ma pur non avendolo conosciuto, sento, che se n'è andata una parte di me. Sento che tutti gli italiani hanno perso qualcosa.
Una delle parti migliori di loro. Questo organismo chiamato popolo italiano ha perso una delle sue parti migliori.
Secondo le tradizioni sapienziali, i nomi sono molto importanti. Sono come un programma che determina l'esistenza di un individuo e le sue funzioni nel mondo. Questo è particolarmente vero nel caso di Lucio Dalla. Lucio ha DATO davvero molta Luce al mondo attraverso le sue canzoni.
E questi miei versi, già musicati, composti il 4 Marzo giorno del suo funerale sono il mio piccolo contributo per ricordare un uomo che amava definirsi così: sono siciliano, mezzo africano, un po' norvegese, un po' americano, un po' finlandese ma soprattutto Catanese. Che i Frati di San Francesco di Assisi hanno definito come il Cantautore di Dio.
Bologna, Catania, le Tremiti, Sorrento... l'Italia intera ha perso un abitante speciale.

A Lucio

Cantavi com’è profondo il mare,
Anna e Marco, e Nuvolari,
Caruso che attraversava il mare, il mare.
Da piccolo ti vidi una volta in cattedrale,
osservavi la Santa che scendeva dall’altare.

Andarsene nel mese più amato,
quello più equilibrato,
in cui la luce coincide col buio.
La fine è il mio inizio,
perché l’inizio coincide con la fine,
perché la fine è l’inizio del
secondo tempo

dibudubi dabududa
dipidipidi dapudabudà
dabudabudà dabudabudà

Un lungo viaggio da Bologna a Montreaux
Tra il Jazz ed il Pop.
Vivere e cantare la vita,
cantare la gente, nella gente,
per la gente, fino a potere
ritornare alle stelle.
Nascere e morire,
andarsene e venire, nel mese più bello
quello più amato, più equilibrato.
In cui la luce coincide col buio.
La fine è il mio inizio,
perché l’inizio coincide con la fine,
perché la fine è soltanto l’inizio del
secondo tempo.

dibudubi dabududa
dipidipidi dapudabudà
dabudabuda dabudabudà

Nella vita e nel trascorrere delle stagioni
si nasconde il mistero del Suo nome.
Vivere la vita e il trascorrere delle stagioni per scoprire
il segreto del Suo nome. Il Tetragramma.


dibudubi dabududa
dipidipidi dapudabudà
dabudabuda dabudabudà










Tutti i diritti riservati ad Andrea Di Stefano autore unico del testo.