venerdì 5 aprile 2013

Bhagavad Gita - Occupati dell’azione senza pensare ai suoi frutti

La Bhagavad Gita è per l’induismo, ciò che i Vangeli sono per la tradizione Giudaico-cristiana. Rappresenta infatti la sintesi estrema, ed essenziale dell’insegnamento Vedico. Contenuta all’interno del poema epico Mahabharata, narra di Arjuna, e dei suoi dubbi nell’intraprendere la lotta, di combattere una battaglia che lo vedrà contrapposto ai suoi cari ( e qui sarebbe molto interessante comprendere di cosa si sta parlando, chi sono questi “cari”- I difetti personali ai quali siamo legati che non ci permettono di evolvere?- e qual è in realtà la battaglia che si sta combattendo e dove, ma magari di questo parleremo in un altro post). Mentre Arjuna è preso da dubbi arriva in suo soccorso Sri Krishna , il signore supremo che gli spiega il motivo per cui deve battersi. Benché questo poema sintetizzi perfettamente, in maniera essenziale ed efficace la Via Vedica, il centro del suo insegnamento è ulteriormente sintetizzato nei capitoli 14 – 18. Dove Sri Khrisna spiega la natura dell’universo e da una visione della realtà molto simile a quella riscontrabile nella fisica quantistica, con qualche millennio d’anticipo…( bisogna solo avere i mezzi per comprenderne il linguaggio simbolico) Ma se volessimo essere ancora più essenziale, racchiudere il messaggio della Bhagavad Gita in un'unica frase? Per i Vangeli diremmo certamente “Ama il prossimo tuo, come te stesso.” Mentre potremmo scrivere che la Summa dell’insegnamento della Bhagavad Gita è “Arjuna dedicati all’azione senza pensare ai frutti”. Ma cosa significa? Agire in maniera disinteressata! In un mondo in cui gli uomini agiscono solo per interesse, non secondo il cuore, ma secondo i benefici ed i guadagni, e non mi riferisco unicamente al piano economico e materiale ma anche a quello affettivo, lavorativo, sociale. Al prestigio. Alla popolarità. Agire senza puntare alla ricompensa è un atto estremamente rivoluzionario. Perché annulla il Karma. Karma in un’ultima analisi significa causa ed effetto. Compio un’azione, ottengo un effetto. Ma se compio un’azione in maniera disinteressata, non avrò alcun effetto! Per di più in un mondo in cui il capitalismo finanziario insegna esattamente l’opposto, ovvero l’appropriazione del frutto senza compiere alcuna azione, agire in maniera disinteressata è il più grande atto rivoluzionario che sia possibile compiere.

sabato 30 marzo 2013

Heli heli lama sabachthani

Vangelo di Matteo 27,46 Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» Vangelo di Marco 15,34 Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lama sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Secondo la versione ortodossa dei Vangeli Eli sarebbe un'invocazione al padre che lo avrebbe abbandonato sulla croce. Ma Gesù in realtà usava la parola Abba per riferirsi al Padre... Qualcuno fa notare che se si chiede ad un discendente Maya cosa significa Heli Heli Lama Sabaz Theni lui risponderà:"Adesso mi immergo nell'aurora della tua presenza". Mi sembra la risposta degna di un essere divino che lascia il corpo materiale per entrare in una nuova dimensione!