domenica 3 ottobre 2010

Commentario sul Sutra del Cuore Part X


- Sappi, quindi, che la Saggezza che-va-oltre
è il sublime mantra, grande mantra luminoso,
mantra supremo, mantra incomparabile,
capace di dissolvere ogni sofferenza.
E' vero, senza errori.
Recita, perciò, il mantra della Saggezza che-va-oltre,
il mantra che dice:
Questa parte del sutra è quella che mi piace di meno, in quanto non è altro che una enfatizzazione del mantra della Saggezza che-va-oltre. Personalmente credo che non vi fosse alcun bisogno di enfatizzare in maniera così decisiva un mantra di una tale un’armonia. Trovo che GATE GATE PARAGATE PARASAMGATE BODHI SHAVA sia tanto armonico da risultare così bello e straordinario anche a chi non ne comprende il significato letterario. Come certi versi di Dante o di Rumi. Ho l’impressione che questi versi che introducono il mantra della saggezza che-va-oltre non siano stati sussurrati da Avalokita ma siano stati ritoccati. Perché un bodhisattva sarebbe stato più diretto, si sarebbe espresso in maniera più essenziale.


GATE GATE PARAGATE PARASAMGATE BODHI SVAHA.
GATE GATE PARAGATE PARASAMGATE BODHI SVAHA.
GATE GATE PARAGATE PARASAMGATE BODHI SVAHA.


Andato, andato, andato oltre, andato completamente oltre il risveglio avvenga
Ogni volta che ascolto questo mantra sorge in me l’immagine di un fiume che scorre.
Ho l’impressione di essere seduto sulle rive di un fiume e lo osservo scorrere e sento il fluire delle acque e penso che tutto passa. Che non ci può bagnare due volte nello stesso fiume ( né prevedere i cambiamenti di costume, come avranno pensato tutti coloro che apprezzano la musica di Battiato. Se ho indovinato, non fateci caso, è colpa dei pensieri associativi…..)
Tutto Cambia
Panta rei diceva il nostro Eraclito. Ed io ho l’impressione di sentire Eraclito. È come se l’autore del sutra ed Eraclito stessero dicendo la stessa cosa. Stessero parlando la stessa lingua.
Tutto Cambia. Tutto è impermalente.
Tutto è illusorio in quanto non permanente.
Arriviamo dunque ad una seconda caratteristica fondamentale dell’illusione: l’Impermanenza.
Secondo gli indù la realtà non è illusoria in quanto non consistente ma in questo non permanente. I fenomeni esistono ma sono passeggeri. Sono consistenti ma della stessa consistenza delle nuvole, che passano nel cielo mutevolmente. Alla luce di quanto detto commentando il Sutra possiamo utilizzare il metodo psicologico per integrare le due posizioni, come aspetti differenti di un'unica realtà?
Tutto scorre. Tutto passa. Tutto cambia. Anche noi cambiamo continuamente. Solo che identificati in maniera contingente con i cinque Skandha non ci accorgiamo di Mutare di continuo. E non riusciamo ad osservare come in noi si alternino continuamente persone differenti, personaggi differenti con le loro relative maschere.
Se solo riuscissimo ad osservarci dal Vuoto ci accorgeremmo di quando un personaggio sia andato , un altro sia andato , ed un altro sia andato oltre , ed un altro sia andato completamente oltre… Quello sarebbe un momento di risveglio

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